Le microplastiche, definite come qualsiasi frammento di plastica di dimensioni inferiori a cinque millimetri, sono state oggetto di accese controversie ambientali da quando il termine è stato proposto nel 2004 dal biologo marino Richard Thompson. Sono sia un prodotto naturale della degradazione della plastica sia aggiunte deliberatamente ad alcuni prodotti per vari scopi (Timmer, 2023).
In risposta a questo problema crescente, nel settembre 2023 la Commissione europea ha adottato una restrizione REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals) sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti e una proposta di regolamento per prevenire le perdite di pellet di plastica nell’ambiente. Il tema delle microperle di plastica è in cima all’agenda di molte industrie interessate dal REACH, poiché cresce la pressione sulle aziende per ridurre al minimo il loro impatto ambientale. Queste azioni contribuiranno direttamente al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del 30% delle emissioni di microplastica stabilito dal Piano d’azione “Inquinamento zero”.
L’Agenzia Chimica Europea (2023) considera le microplastiche come microparticelle sintetiche solide costituite da polimeri insolubili e non biodegradabili. Esiste una distinzione molto importante tra polimero e microplastica: tutte le microplastiche sono polimeri, ma non tutti i polimeri sono microplastiche. Possono essere o non essere microplastiche, a seconda della loro origine, del loro processo di produzione e delle loro proprietà fisico-chimiche (in particolare della loro forma fisica) e del modo in cui vengono utilizzate nel rispettivo tipo di prodotto. Le microplastiche provengono da diverse fonti e, se non vengono catturate dagli impianti di depurazione, possono essere ingerite dalla fauna marina.
Tra i settori interessati dal divieto di microsfere di plastica aggiunte intenzionalmente vi sono lo sport, la bellezza, la salute, l’agricoltura e i materiali da costruzione. Le prime misure, tra cui il divieto di glitter e microperle, sono entrate in vigore il 17 ottobre 2023. Gli altri divieti di vendita entreranno in vigore gradualmente per dare alle aziende il tempo di reagire e passare ad alternative (Rautio, 2023).