Unità 1: Europa di plastica?
Iniziamo con i dati concreti. Il consumo medio di plastica a livello globale è di 45 kg per persona all’anno, mentre in Europa occidentale si consumano 136 kg per persona all’anno (Plastics Insight, 2016). Nel 2020 sono stati prodotti 367 milioni di tonnellate di plastica a livello globale, di cui 55 milioni di tonnellate in Europa, pari al 15% della produzione globale di plastica (Material Economics, 2021). La dinamica della produzione di materie plastiche nel nostro continente sta iniziando a rallentare. Nel 2017, l’Europa ha prodotto 64,4 milioni di tonnellate, ossia 9,5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2020. A livello globale, anche la dinamica di crescita si è temporaneamente arrestata nel 2020. I numeri parlano chiaro.
A causa del suo impatto negativo sull’ambiente, a fine marzo 2019 il Parlamento Europeo ha adottato una direttiva che vieta la vendita di prodotti monouso in plastica all’interno dell’Unione Europea (fonte: Commissione Europea). Grazie alla direttiva dell’UE sulla plastica monouso, la produzione e l’uso di prodotti di plastica come contenitori per alimenti, bicchieri per bevande, posate di plastica, piatti, cannucce, salviette umidificate, assorbenti igienici e prodotti di tabacco con filtro, tra gli altri, saranno limitati all’interno dell’Unione Europea. Questi prodotti dovranno essere sostituiti da alternative biodegradabili. Le plastiche biodegradabili sono plastiche con strutture molecolari innovative che possono essere decomposte da batteri alla fine del loro ciclo di vita in determinate condizioni ambientali. Non tutte le plastiche a base biologica sono biodegradabili, mentre alcune plastiche ricavate da combustibili fossili lo sono (fonte). Inoltre, a partire dal 2025, tappi e coperchi di plastica saranno ammessi sul mercato solo se fissati in modo permanente a bottiglie e contenitori. A partire dal 2025, tutte le bottiglie di plastica dovranno essere realizzate con almeno il 25% di materiali riciclati e con il 30% a partire dal 2030 (Commissione Europea, 2021, fonte).
Vietare il conferimento in discarica delle materie plastiche è una sfida importante per alcuni Stati membri dell’Unione Europea, in particolare per quelli che hanno notevoli ritardi e problemi nell’attuazione delle direttive europee sui rifiuti e in cui il metodo principale di smaltimento dei rifiuti è la discarica, come in Spagna (23.079.929 m³ di rifiuti in discarica), in Francia (17.811.966 m³ di rifiuti in discarica), in Italia (16.304.852 m³ di rifiuti in discarica) e in Polonia (10.034.746 m³ di rifiuti in discarica) (fonte). Gli eventi più importanti nel contesto del dibattito sullo stato dell’ambiente in Europa sono le conferenze IdentiPlast che fanno parte del programma europeo gestito da PlasticsEurope (fonte).
Lo scopo di queste conferenze è aumentare il recupero dei rifiuti plastici e portare all’abbandono del loro stoccaggio in discarica. Le conferenze sono state organizzate dal 1997, inizialmente a Bruxelles, e dal 2010 anche in altre capitali europee. Il tema della conferenza IdentiPlast di Vienna, “Rifiuti di plastica in un’economia a circuito chiuso”, è stato lo scambio di esperienze tra paesi europei ed extraeuropei, tra cui gli Stati Uniti, il Giappone e la Turchia, per migliorare e aumentare l’efficienza della gestione dei rifiuti di plastica, soprattutto nei paesi con una gestione inefficiente dei rifiuti (fonte).