Unità 3: Cosa possiamo fare per contrastare l’inquinamento da plastica?
È difficile immaginare un futuro in cui non si faccia affidamento sulla plastica monouso dato che le nostre abitudini di consumo continuano a crescere. Nonostante ciò, sono stati compiuti progressi significativi nello sviluppo di alternative alla plastica e nell’implementazione di pratiche di economia circolare nei nostri prodotti. Questi progressi suggeriscono una potenziale riduzione della quantità di rifiuti plastici che finiscono negli oceani e un aumento del riciclo della plastica per la produzione di altri prodotti.
Fonte: Parlamento europeo Servizio Ricerca
Ridurre, riutilizzare, riciclare
Sebbene il riciclo sia migliorato nel tempo, l’enorme quantità di rifiuti di plastica generati rende impossibile riciclare tutto. Per far fronte a questo problema, ogni anno migliaia di tonnellate di rifiuti di plastica vengono esportate da un paese all’altro, causando problemi di rifiuti in luoghi come la Cina e la Malesia. Purtroppo, la Cina non accetta più rifiuti in plastica. Oltre al riciclo, è necessario ridurre e riutilizzare i rifiuti ovunque sia possibile. Uno dei settori in cui si possono apportare miglioramenti è nella riduzione dell’uso di plastica monouso, che è presente e comune in diversi corsi d’acqua. Ad esempio, la scelta di tazze da caffè e bottiglie per bevande riutilizzabili può contribuire a ridurre la quantità di plastica monouso. Inoltre, una misura aggiuntiva è il costo aggiuntivo dei sacchetti di plastica, introdotto nel 2015 in Europa, e l’uso di borse riutilizzabili in tela o in paglia, invece di ricorrere a borse di plastica.
Un metodo alternativo per ridurre al minimo l’uso di plastica monouso è quello di scegliere frutta e verdura non confezionate quando si fa la spesa al supermercato, piuttosto che acquistare quelle preconfezionate in sacchetti di plastica. Diversi supermercati e negozi locali stanno introducendo un maggior numero di alternative prive di imballaggi. Inoltre, è in aumento il numero di negozi a spreco zero che vendono alimenti e prodotti per la casa non imballati, consentendo così ai clienti di portare con sé i propri contenitori riutilizzabili.
Il governo sta agendo per diminuire l’uso della plastica monouso vietando la vendita dei principali elementi che contribuiscono al problema. A partire dal 3 luglio 2021, gli Stati membri dell’Unione Europea non possono più vendere piatti, posate, cannucce, bastoncini per palloncini e cotton fioc in plastica monouso (Commissione Europea, 2021). Sebbene le alternative cartacee siano accessibili, potrebbe valere la pena valutare la possibilità di eliminarle del tutto.
L’importanza della pulizia delle spiagge per proteggere gli oceani dall’inquinamento da plastica
In tutti i paesi dell’Unione Europea sono regolarmente in programma numerosi eventi durante cui dei volontari si riuniscono per raccogliere plastica e rifiuti dalle spiagge. Queste iniziative di pulizia delle spiagge sono un efficace rimedio al crescente problema dell’inquinamento da plastica nei nostri oceani. Lavorando insieme per raccogliere e smaltire i rifiuti, le pulizie delle spiagge non solo eliminano i detriti visibili, ma sensibilizzano anche sull’inquinamento da plastica, motivano le persone ad optare per prodotti riutilizzabili e riducono il pericolo che la fauna marina rimanga soffocata o impigliata nella plastica. Le pulizie delle spiagge hanno un impatto positivo sulle comunità costiere, salvaguardano i delicati ecosistemi marini e promuovono una migliore conoscenza e un migliore atteggiamento nei confronti degli ambienti marini più vulnerabili. Partecipando a iniziative di pulizia delle spiagge possiamo tutti contribuire a preservare e a proteggere la vita marina dai pericoli dell’inquinamento da plastica.
Soluzioni europee per aumentare i tassi di riciclo della plastica
Nel maggio 2018 la Commissione Europea ha proposto un piano per affrontare il problema dei rifiuti marini plastici che prevede il divieto delle 10 principali plastiche monouso presenti sulle spiagge europee a partire dal 3 luglio 2021. In linea con il Green Deal, l’Unione Europea mira a riciclare il 55% dei rifiuti costituito dagli imballaggi in plastica entro il 2030, il che richiederebbe una migliore progettazione dei prodotti per la loro riciclabilità. Tuttavia, i deputati europei sostengono che siano necessarie ulteriori misure per incoraggiare il mercato della plastica riciclata.
Per risolvere il problema si possono intraprendere le seguenti azioni:
- Implementare standard di qualità per la plastica secondaria.
- Promuovere le certificazioni per aumentare la fiducia dell’industria e dei consumatori.
- Definire norme obbligatorie sul contenuto minimo di materiale riciclato in alcuni prodotti specifici.
- Incoraggiare i paesi dell’Unione Europea a ridurre l’IVA sui prodotti riciclati.
Plastica nell’oceano. Fonte: Parlamento europeo (2023)
Nel 2015, il Parlamento europeo ha sostenuto la limitazione dell’uso di sacchetti di plastica leggeri nell’UE e ha esortato la Commissione ad adottare misure contro le microplastiche. Per affrontare il problema dei rifiuti marini di plastica, nel giugno 2019 l’UE ha introdotto nuove norme che fissano l’obiettivo del 25% di contenuto riciclato nelle bottiglie di plastica entro il 2025 e del 30% entro il 2030. Recentemente, nel gennaio 2023, il Parlamento ha votato le norme sulle spedizioni di rifiuti con l’obiettivo di promuovere il riciclo e a ridurre l’inquinamento vietando le esportazioni di rifiuti di plastica verso i paesi non appartenenti all’OCSE ed eliminando gradualmente le spedizioni verso i Paesi OCSE entro quattro anni.