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Negli ultimi 70 anni, la nostra dipendenza dalla plastica è aumentata moltissimo e ha raggiunto livelli insostenibili. Eppure, nonostante gli effetti nocivi e negativi legati all’uso eccessivo della plastica, la sua produzione e il suo consumo continuano ad aumentare, anche se la plastica non viene ancora smaltita e riciclata correttamente. La quantità di inquinamento da plastica ha raggiunto negli ultimi decenni oltre 400 milioni di tonnellate e questo è inaccettabile, sia per la salute umana, ma più specificamente per la flora e la fauna. La plastica inquina gli habitat e gli ambienti naturali, riduce la capacità degli ecosistemi di adattarsi ai cambiamenti climatici e influisce sulla produzione alimentare e sul benessere degli esseri umani.
Figura 1 – Fonte: theroundup.org – Statistiche sulla plastica (2022).
Con “inquinamento da plastica” si fa riferimento a tutti quei rifiuti che non finiscono nei bidoni della spazzatura o nelle discariche vere e proprie, ma finiscono nell’ambiente. I rifiuti plastici comprendono bottiglie, contenitori, sacchetti, scatole, involucri e tutti gli altri oggetti che vengono trasportati in fiumi, oceani, foreste o parchi. L’inquinamento da plastica è il risultato delle azioni umane, ma l’uomo non riesce a comprendere completamente la misura in cui la plastica danneggia la flora e la fauna che ci circondano. È stato stimato che ogni anno più di 12 milioni di tonnellate metriche di plastica entrano nei nostri ecosistemi naturali, ma si tratta di una mera approssimazione poiché è impossibile stabilire la quantità esatta, soprattutto se dobbiamo considerare anche le microplastiche.
Figura 2 – Fonte: Encyclopædia Britannica.
Il problema principale è che la plastica non si decompone come gli altri materiali, non si biodegrada, ma si scompone prima in tanti minuscoli pezzi lunghi 5 millimetri, chiamati microplastiche, che a loro volta si disintegrano in nanoparticelle di dimensioni inferiori a 0,1 micrometri. Il processo di degradazione è estremamente lungo e richiede tempo, può richiedere fino a 1000 anni. Pertanto, una volta che la plastica entra nei nostri ecosistemi, diventa una pericolosa minaccia e una sfida da affrontare, soprattutto se non consideriamo l’incredibile gamma di animali selvatici che vivono intorno a noi e che noi impattiamo e danneggiamo direttamente, così come gli habitat che vengono stravolti.
Figura 3 – Fonte: theseacleaners.org – Microplastiche nel sangue e nei polmoni umani: un caso urgente di ricerca scientifica.
Figura 4 – fonte: pureh2o.co.uk – Aggiornamento sulle microplastiche: impatti sulla salute e avvertimenti su cibo e acqua.